Sapete qual è la prima cosa che di solito si chiede ad un’ospite che torna da un matrimonio?
“Come hai mangiato?” Sarà kitsch, ma è così. Quindi se desiderate che il vostro matrimonio sia un evento ben riuscito, non sottovalutate la scelta di chi si occuperà del vostro banchetto.
Al Biafora Restaurant è lo Chef Antonio Biafora a tenere le redini in mano in cucina.
Abbiamo preso un caffè con lui e abbiamo parlato un po’ di cucina e di matrimoni. Il caffè era accompagnato da alcuni dolcetti preparati dallo Chef e, senza neanche iniziare a parlare, ci è venuto da pensare “questo ragazzo sa il fatto suo“.
Antonio è un giovane Chef con due interessanti caratteristiche: è preparato e appassionato.
Non potrebbe essere diversamente, – dice – anche se non era questa la mia aspirazione. Ho studiato Scienze Turistiche e, inizialmente, alla cucina non ci pensavo proprio. La passione è nata stando accanto a mia nonna e al mio amico Paolo, gli davo una mano quando preparavamo pranzi e cene tra amici. Poi, un giorno ho messo piede nella cucina del nostro ristorante, e da allora non ne sono più uscito.
Alla scoperta di questa passione Antonio ha affiancato lo studio (si è diplomato presso l‘ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi) l’esperienza e il duro lavoro.
Da cosa trae ispirazione la tua cucina?
In genere un po’ tutto il mio stile in cucina trova ispirazione dalla tradizione della nostra terra. Mi piace riproporre piatti dagli ingredienti semplici, rivisitandoli alla luce dell’innovazione delle attrezzature e delle strumenti moderni: oggi non è più necessario cucinare con pentole annerite dal fuoco.
Nel tuo menù c’è un piatto che ti ricorda i sapori dell’infanzia?
Il baccalà: penso a quello che preparava mia nonna. A lei devo anche un altro insegnamento, per me diventato regola imprescindibile: la stagionalità degli ingredienti. Ogni ingrediente ha il suo tempo, una cucina di qualità e dai sapori autentici deve tenerne conto.
Chi è la prima persona a cui sottoponi per primo le tue ricette?
Mio padre. Poi, ovviamente, il resto della famiglia e tutto il mio staff di lavoro. Credo che confrontarsi sia il miglior modo per crescere.
Quale ingrediente non può assolutamente mancare nella tua cucina?
Senza alcun dubbio: l’olio extravergine d’oliva.
Qualche consiglio per gli sposi che si apprestano a scegliere il menù delle loro nozze.
Niente abbuffate. La quantità non è assolutamente sinonimo di qualità. Tendenzialmente io suggeriscono di evitare le eccessive portate. L’aperitivo e l’antipasto servito a buffet devono essere all’insegna della varietà, noi al Biafora Restaurant proponiamo formaggi, carne alla griglia, verdure, pesce ma nella formula del finger food (per intenderci il cibo che si consuma senza la necessità di posate, che si può mangiare stando in piedi e occupando una mano per sorseggiare una bevanda). Il consiglio è quello di stuzzicare il palato dei propri ospiti con pietanze creative e insolite: a volte mi piace trarre ispirazione dalla cucina internazionale, riproponendo, però, i piatti con i nostri ingredienti, come ad esempio il sushi di maialino nero e patata silana. Una volta che gli ospiti si sono accomodati a tavola consiglio di servire un primo, al massimo due, e un secondo.
Consigliamo un piatto per un ricevimento a pranzo.
Visto che stiamo andando incontro alla primavera proporrei tortello farcito con guanciale brasato, spuma di ceci e gelatina di mela verde.
E se il ricevimento fosse a cena?
Guancia di suino cotta a bassa temperatura,salsa di mela “deliziosa” granita di mela “golden” e julienne di “granny smith”.
Un suggerimento per chi cerca soluzioni di ricevimento meno convenzionali.
Per chi desidera soluzioni più conviviali e meno formali proporrei un ricevimento interamente a buffet di finger food, cucine a vista, angoli relax e camerieri che servono le pietanze e il bevarage a vassoio. In questo caso la cucina è accompagnata e accompagna diversi momenti di intrattenimento, quale potrebbe essere la musica dal vivo, in una soluzione di continuità. Oppure, e siamo all’estremo opposto, grande tavola imperiale in cui tutto viene servito a tavola, fin dall’aperitivo, in questa soluzione l’esaltazione della cucina è massima, unica pecca: improponibile per matrimonio oltre i 40 invitati.
La nostra chiacchierata si è conclusa. Per non apparire maleducati non abbiamo fatto sparire tutti i dolcetti gentilmente offerti, ma il nostro palato non ha apprezzato questo “suggerimento dal galateo”. Lasciamo l‘Hotel Biafora attraversando l’incantevole giardino illuminato dal sole in un bel pomeriggio di marzo, con un consiglio per i nostri futuri sposi: Antonio Biafora è un professionista entusiasta del proprio lavoro, insieme al resto della sua famiglia porta avanti il Biafora Restaurant che nel territorio silano è ormai divenuto sinonimo di garanzia e altissima qualità nell’ambito dei ricevimenti per le nozze, la scelta migliore per chi non gradisce brutte sorprese nel giorno più bello della propria vita.