Una delle caratteristiche di SìlaSposi è la curiosità: del vostro matrimonio vogliamo sapere tutto, vogliamo condividere gioie ed emozioni e magari anche gli aspetti divertenti e pettegoli. Raccontateci, raccontatevi.


Cosa hai pensato la primissima volta che l’hai visto/a?
Giovambattista: Ricordo di averla vista entrare nella banca in cui lavoro, era con una sua collega, entrambe lavoravano per un’azienda cliente della banca. La sua collega ce l’ha presentata dicendo che d’ora in poi anche lei si sarebbe occupata dei conti bancari dell’azienda. I suoi occhi blu mi hanno rapito e ho pensato: “La rivedrò!”
Cristina:  Sono entrata nella banca in cui lavorava accompagnata da una mia collega per delle operazioni della nostra azienda. Lei mi ha presentato tutto lo staff della banca, ma la primissima volta non mi sono accorta di lui. Da quel giorno però mi è capitato più spesso di seguire le operazioni bancarie della mia azienda, la seconda volta non mi è più passato inosservato.

La proposta. Com’è andata?
Cristina: Niente cena romantica, fiori, candele. Di matrimonio all’inizio si parlava in maniera generica e distaccata. Ma abbiamo capito che era un desiderio di entrambi. Un giorno gli ho chiesto: “ma cosa stiamo aspettando?”
Giovambattista:  Io gli ho risposto: “Forse sto solo aspettando che tu ne sia davvero sicura, perché, per quanto mi riguarda, io non torno mai indietro sulle mie decisione e in breve potresti ritrovarti ad essere mia moglie”

foto Raffaella Arena

Le prime persone a cui avete dato la notizia?

I nostri genitori.

La seconda?

Giovambattista:  La mia migliore amica e testimone di nozze.

Cristina: Mio fratello.
Durante i preparativi chi è stata la persona di cui hai pensato “meno male che ci sei tu”.

È impossibile indicare una sola persona. I preparativi sono stati un bel lavoro di squadra: le nostre famiglie, i testimoni e gli amici ci sono stati vicini, ci hanno dato consigli e suggerimenti, hanno dimostrato in alcune situazioni una pazienza fuori dal normale.

Durante i preparativi chi è stata la persona di cui hai pensato “perché non ti fai un viaggio e torni il giorno del matrimonio?”

Giovambattista: la mia nonna paterna, ma solo per il giorno prima: era tesa e si era fissata con la sua mise, ha rivoluzionato tutto il suo abbigliamento a poche ore dalla cerimonia. La mattina del matrimonio ci ha messo una vita a prepararsi.

Cristina: In certi momenti, lo sposo! Ma forse la colpa era mia, gli ultimi giorni ero molto agitata e scattavo come una molla per niente. Lui era un meraviglioso capro espiatorio.

Foto Raffaella Arena

Il fatidico giorno.

Momento più emozionante:

Giovambattista: vedere Cristina sulla soglia dell’Abbazia e poi attenderla all’altare.

Cristina: quando Giovambattista tenendomi la mano sinistra mi ha messo la fede al dito, e poi la lettura che abbiamo fatto insieme di una bellissima preghiera che un’amica ci ha fatto conoscere (sono due lo so!)

Momento più imbarazzante:

Giovambattista: cantare la nostra canzone durante l’ingresso nella sala del ricevimento di Cristina.

Cristina: il gioco della giarrettiera, che mi è sembrato terribilmente imbarazzante solo riguardando le foto, quella notte ero presa dai festeggiamenti.

Chi era il più bello del ricevimento?

Giovambattista: Il mio amico Salvatore Basile, impeccabile!

Cristina: il più bello era il mio paggetto, Salvatore!

Chi era la più bella del ricevimento?

Cristina: la più bella era Angela, la figlia di una nostra amica, una piccola principessa in blu.

Giovambattista: La mia testimone di nozze, elegantissima!

foto Marco Caputo